Ma che significa avere fede in Dio?


Il concetto di fede è spesso frainteso da quanti si considerano atei e allo stesso modo dai fervidi credenti. La fede non è credere in un dio gigante che sta sulle nuvole seduto su un trono ad osservare la gente, questa non è fede, questo è credere nell'assurdo.
Fede significa fiducia in quel disegno e in quella saggezza della natura che consentono di aprirci ad una totale sicurezza in noi, nel nostro potenziale, e nella comprensione della ciclicità della vita, che si ripete nelle cose piccole come nelle grandi. 

Sicuramente la Chiesa ha contribuito a divulgare un falso concetto distante anche dal messaggio evangelico, insistendo sul timore del giudizio, poiché per chi conosce un minimo le scritture, riconosce che in molti versi esiste l'insegnamento di credere in quegli aspetti della vita che ci permettono di comprendere che le cose piccole che vengono coltivate poi diventano grandi, e questo equivale esattamente al coltivare la fede nel realizzare i propri sogni, all'allinearsi quindi ad una energia positiva che, ALLONTANANDO LA PAURA ci consente di non avere alcun dubbio riguardo al risultato finale delle nostre sfide sia per quanto riguarda i sogni, ma anche nel sconfiggere le malattie, imparando che in ogni caso tutto fa parte del ciclo, che all'inverno seguono primavera ed estate, quindi di nuovo autunno ed inverno. 
Ed è questa ciclicità che consente la vita ed è in questa saggezza cosmica che ci è suggerito che tutto avviene secondo questo ciclo e che solo al momento giusto tutto fiorisce.

In noi, nelle nostre viscere, nella natura, nelle leggi dell'universo, esiste un codice che ci rivela quanta saggezza ci sia in tutte le cose del cosmo, ci insegna quale ordine perfetto anima l'esistenza, e ci parla esplicitamente su come guidare la nostra vita. Bisogna coltivare la fiducia, perché solo avendo fede si può ogni cosa. Gesù, nei vangeli, compie miracoli esclusivamente su quelli che avevano fede, perché era la fede in loro medesimi a guarirli.

Sia la Chiesa che chi si considera ateo si allontana da questo concetto fondamentale dimenticandosi il significato occulto di Fede. Dunque l'ateo e il fervido credente mancano di quella conoscenza che serve a nutrire un messaggio di fede potente in se stessi. 
Il mondo in cui viviamo ci allontana da questa perfezione divina che ci appartiene e nella quale siamo totalmente immersi, conducendoci invece su una falsa pista che ci rende dipendenti esclusivamente dalle cose della materia.

"Perché hai temuto uomo di poca fede?"
In questa espressione l'essenza non sta nell'aver fede in Dio, ma nell'eliminare ogni dubbio per poter essere in grado di poter fare qualsiasi cosa. 
E quando uno fallisce non è forse perché manca di fiducia in se stesso?

La fede insegnata dalla Chiesa è una fede priva di studio e di conoscenza e conduce ad una sottomissione all'istituzione piuttosto che a servire il proprio cuore e i propri talenti. 

Una persona razionale sa che è assurdo credere in un dio che vive sulle nuvole, ma questo conviene in ogni caso a chi gestisce il sistema, poiché chi ragiona così rischia di perdersi o di allontanarsi da quei precetti nascosti dietro il velo posto davanti al concetto di Fede, e che servono a comprendere che nel disegno dell'universo non siamo un caso, ma che siamo particelle parte di una perfezione incredibile, che vivono per avere la possibilità di realizzare fisicamente in questo mondo i loro sogni e La Felicità.

Una persona razionale, che non segue il filo che conduce alla verità, che non si dedica alla scoperta del senso della vita,  rischia così di cadere nell'inganno della separazione e nella paura. Ed è nella paura che si è manipolabili.

La via giusta è la conoscenza, ovvero la fiducia e la certezza in sé, nate dallo studio, dalla fede scientifica, dalla comprensione dei fenomeni, delle ciclicità, delle polarità, nella comprensione del codice che permea ogni percorso evolutivo dell'esistenza, e che ci suggerisce che coltivando la fede e i propri sogni, al tempo giusto, ognuno raccoglierà i propri frutti.

Avere fede in Dio: dicono che è impossibile conoscerlo per il fatto che non si mostra a noi, ma è stato anche detto che il Regno dei cieli è dentro di noi, curioso enigma che si lega alla frase che Talete di Mileto disse: "la cosa più difficile è conoscere se stessi"

Se il Regno dei cieli è dentro di noi e se la cosa più difficile è conoscere noi stessi, significa che è dentro di noi che dobbiamo cercare, che la gioia e la fiducia nel grande disegno la possiamo trovare solo laggiù, nelle prodofondità di noi stessi. 

Lì probabilmente risiede Dio, la cui radice significa Splendete, Brillante, Luminoso. E quando lo avremo conosciuto brilleremo anche noi della sua stessa luce.



Fabiano Rastelli, Messaggi di risveglio

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