L'UTOPIA non va cercata in alcun luogo, proprio perché non si trova in luogo alcuno, se non dentro di noi.

La parola deriva dal greco οὐ ("non") e τόπος ("luogo") e significa "non-luogo", luogo che non esiste.

Cosa sono dunque le utopie?

Le utopie sono realtà felici, equilibrate, in cui il sistema salvaguarda le masse dalla paura, dalla sofferenza, dalla malattia, dalle divergenze sociali, dalla paura della morte e della vecchiaia.






 La grande sofferenza scaturì una soluzione: comunità. Luoghi idilliaci in cui il disordine divenne Armonia. The Giver

Nelle utopie la felicità e il benessere divengono più importanti della verità. Se i nostri avi potessero vedere il mondo di oggi probabilmente lo riterrebbero un'utopia: un mondo in cui la gente può avere accesso a tutto e in maniera facile. In cui il piacere è dietro l'angolo. I viaggi sono veloci e tutti hanno la televisione; non si patisce il freddo, né il caldo; si può parlare e vedersi da un capo all'altro del mondo.

La verità? Non ha importanza nelle utopie. La gente sta bene, la verità non conta. Ma silenziosa resta una voce dentro di noi che ci suggerisce una ricerca. Eppure noi non sappiamo dove, né cosa cercare. Non abbiamo i mezzi. Non abbiamo i libri giusti. Non abbiamo la giusta immaginazione. E forse non ci interessa realmente la verità. Ci interessa stare bene.

Nell'utopia si tende quindi a rifiutare la vera ricerca e natura umana per favorire il mantenimento del benessere. Oggi come oggi, nessuno rinuncerebbe ad un certo status che piace alla società, per cercare un qualcosa di complesso e superiore, anche perché per la gente che vive nell'utopia, tutto ciò sarebbe inutile per il bene della società.

Alla fine conta il piacere, la felicità illusoria di poter accedere a tutto. Conta quella felicità legata ai sensi, a non patire freddo né caldo, ad avere la pancia sempre piena, e a vivere più a lungo possibile.

E quindi in fondo in fondo le utopie si rivelano realtà distopiche, situazioni di estremo piacere nate da estreme sofferenze, in cui un po' come accade oggi, il benessere prevale sulla verità per proteggere l'uomo da quella dura ricerca della sua vera natura, per scaricare la responsabilità della ricerca della propria libertà, in favore di una libertà che in fin dei conti è poi solamente libertà di fare o accedere a cose materiali.

Ma la vera utopia, così come il nome stesso intende, non si trova in alcun luogo se non dentro di noi. Quando dentro di noi approderemo a Utopia allora il mondo esterno rispecchierà questo mondo interiore. Il benessere esteriore sarà frutto di quello interiore, e ci sarà un equilibrio tra queste due sfere.

UTOPIA, in nessun luogo, perché non esiste effettivamente un luogo idealmente perfetto, l'isola di Utopia, non esiste in luogo alcuno se non dentro di noi. Là deve essere cercata la dimensione ideale, quella dimensione in cui sono la coscienza e l'amore, a tracciare i confini di un mondo senza confini, senza pregiudizio, libero e infinito nella mente e nel cuore.

La dimensione utopica, ideale, non va cercata in luogo alcuno; la libertà non si trova in nessun posto particolare, ma è una dimensione interiore da conquistare.

L'sola che non c'è esiste davvero; il luogo in cui si resta sempre giovani è dentro di noi e si chiama -bambino interiore-.

Fabiano Rastelli, Messaggi di risveglio

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