Divide et impera, oggi come nel 1600 durante Il Grande Internamento

Nel 1600 a Parigi accadeva qualcosa di analogo a quello che sta oggi accadendo nel mondo con il Covid-19. L'Hôpital Général tentava di debellare, non un virus, ma la povertà.


Il nesso tra queste due situazioni tanto diverse e distanti sta nel fatto che gli organi preposti creano e creavano di proposito fazioni opposte tra loro nel popolo; i buoni che sono quelli che generalmente appoggiano le misure di sistema e i cattivi, che sono coloro che si oppongo agli strumenti del potere. Entrambe le fazioni però servono lo stesso scopo: l'internamento allora, la vaccinazione oggi. I buoni, oggi come allora, vengono persuasi da ciò che viene offerto gratuitamente dall'autorità; allora accettavano di loro spontanea volontà di essere internati e di usufruire di cure, trattamenti e altri metodi discutibili offerti gratuitamente in questo caso dall'Hôpital Général; si legge infatti in un documento del 1628:

"Pazienti, umili, modesti, contenti del loro stato e degli aiuti che l'amministrazione elargisce loro".


Un po' come coloro che oggi accettano le cure vaccinali che le organizzazioni della sanità hanno messo a disposizione. Ma dall'altro lato ci sono quelli che lo stato etichetta come "cattivi", quelli che oggi vengono chiamati negazionisti o novax. Leggiamo sempre nello stesso documento:

"Nemici del buon ordine, fannulloni, bugiardi, ubriaconi."

All'epoca questa dicotomia favoriva egualmente la buona causa dell'internamento come soluzione alla povertà, poiché in entrambe i casi i poveri finivano in queste strutture di prigionia: nel primo caso a titolo di beneficio, nel secondo invece a titolo di punizione e repressione. 

Oggi infatti sta accadendo qualcosa di analogo per il fatto che da un lato ci sono coloro che di buon grado accettano di farsi vaccinare, dall'altro ci sono i novax, che vengono ricattati o sospesi se non accettano la misura che l'autorità impone. In entrambe i casi anche qui, come nel caso dell'internamento nel 1600, viene favorita la misura dell'amministrazione, dato che da un lato alcuni si sottopongono di loro volontà alla cura mentre dall'altro "i cattivi" vengono puniti con le sospensioni o limitandone la libertà e quindi obbligati anch'essi a sottoporsi agli strumenti che l'ordine vuole adoperare.

Ciò dimostra che la storia insegna, che il creare fazioni opposte è sempre un sistema valido per fare accettare al popolo ciò che il potere ha deciso, da un lato appunto come beneficio e dall'altro come punizione. Qualcuno potrebbe obiettare che questi metodi sono giusti e necessari, ma bisognerebbe domandarsi per quale motivo le autorità usano sempre questi sistemi laddove bisogna forzare il popolo, perché non si cercano sistemi alternativi per far fronte ai problemi e per quale motivo il potere interviene sempre con il pugno duro per fare accettare le proprie volontà, quando in realtà, la chiara e trasparente verità non avrebbe alcun bisogno di usare la forza, ma basterebbe la limpidezza dei fatti  e la chiarezza degli intenti. La repressione come in tutte le peggiori campagne condotte dall'umanità, ha sempre puzzato di cattive intenzioni. 

A cura di Messaggi di risveglio, Fabiano Rastelli
Ispirato al capitolo di Storia della follia nell'età classica di Michel Foucault, Il grande internamento

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