Il simbolismo del Granello di senape


Premessa a cura di Fabiano Rastelli:

Secondo certe dottrine, poco comuni ai più, tutti noi facciamo parte dell'Uno, ovvero del Principio cosmico da cui tutto ha avuto origine e nel quale tutto quanto vive. Tutto il creato rappresenta Dio manifesto, non a caso si dice che Dio è in tutte le cose poiché Dio è tutte le cose, che lo Spirito ovvero Dio nella fase di manifestazione, porta la vita a tutte le cose. Noi siamo solamente su gradi diversi di consapevolezza, ma verrà un giorno che tutti noi saremo allineati all'asse Divino, e allora il mondo fisico sarà il riflesso della bellezza e dell'amore del mondo Spirituale, tutti noi siamo particelle, siamo come le foglie di un unico albero, di questa grande evoluzione che ha come scopo la Felicità, la pace nel mondo. Nell'articolo che segue è esposto un significato che al di là del contesto evangelico, si rifà all'unione spirituale di tutti gli uomini, ovvero il risveglio, la rinascita interiori, a cui gli uomini devono aspirare per un vero cambiamento sulla Terra. E tale via è sottoesposta nell'analisi della parabola del Granello di Senape, che è da intendere in un'ottica universale e non come dogma cristiano.

IL SIGNIFICATO DEL GRANELLO DI SENAPE
(Articolo riassunto dal libro Simboli della Scienza Sacra, René Guénon, Adelphi Editore)

È soprattutto l'idea del germe nel cuore che deve attirare la nostra attenzione; tanto più quanto tale idea è in diretta relazione con il significato profondo di una delle più celebri parabole evangeliche, quella del Grano di senape.

Per capire bene questa relazione, occorre rifarsi in primo luogo alla dottrina indù, che dà al cuore, in quanto centro dell'essere, il nome di Città divina (Brahma-pura).

Il principio divino, in quanto risiede nel centro dell'essere, è spesso designato simbolicamente come l'Etere nel cuore, dato che l'elemento primordiale da cui tutti gli altri procedono è assunto naturalmente per designare il Principio.



Nei testi sacri indiani, troviamo queste parole:

«Questo Atmâ (lo spirito divino), che risiede nel cuore, è più piccolo di un grano di riso, più piccolo di un grano d'orzo, più piccolo di un grano di senape, più piccolo di un grano di miglio; questo Atmâ che risiede nel cuore è anche più grande della terra, più grande dell'atmosfera, più grande del cielo, più grande di tutti i mondi insieme»

È impossibile non restare colpiti dalla somiglianza dai termini di questo passo con quelli della parabola evangelica  alla quale alludevamo poco fa: 

«Il regno dei cieli  è simile a un granello di senape, che un uomo  prende e semina nel suo campo. Esso è il più piccolo di tutti i semi ma, una volta cresciuto, è più grande degli altri legumi e diventa un albero, tanto che vengono gli uccelli del cielo e si annidano fra i suoi rami». 
Matteo 13, 31-32

È veramente possibile assimilare all' «Atmâ che risiede nel cuore» quello che il Vangelo designa come «Regno dei Cieli» o «Regno di Dio»?

Lo stesso Vangelo fornisce la risposta a questa domanda, risposta nettamente affermativa; infatti, ai Farisei che chiedevano quando sarebbe venuto il «Regno di Dio» intendendolo in un senso esteriore e temporale, Cristo dice queste parole: 

«Il Regno di Dio non viene in modo da colpire lo sguardo; non si dirà: È qui, o: È là; poiché il Regno di Dio è dentro di voi, Regnum Dei intra vos est».

L'azione divina si esercita sempre dall'interno, e per questo essa non colpisce lo sguardo; sempre per questo motivo la dottrina indù dà al Principio l'epiteto di «ordinatore interno» dato che la sua operazione si compie dall'interno verso l'esterno, dal centro verso la circonferenza, dal non-manifestato alla manifestazione. Il «Regno di Dio» così come pure la «Casa di Dio» si identifica naturalmente con il centro, cioè con quel vi è di più interiore. 

Che cosa significa questa opposizione secondo la quale il «Regno dei Cieli», o «l'Atmâ che risiede nel cuore», è insieme quel che c'è di più piccolo e quel che c'è di più grande?

Quando si passa analogicamente dall'inferiore al superiore, dall'esterno all'interno, dal materiale allo spirituale, una simile analogia, per essere correttamente applicata, deve essere intesa in senso inverso: ciò che è più grande o primo nell'ordine principale è, almeno in apparenza, più piccolo e ultimo nell'ordine delle manifestazione. 

«Colui che fra voi è più piccolo, quello è grande» 
Luca 9, 48


È detto che il seme sviluppatosi diventa un albero; ora è noto che l'albero è, in tutte le tradizioni, uno dei principali simboli dell'Asse del mondo. Il seme è il centro; l'albero che ne esce è l'asse, direttamente originato da tale centro, ed espande attraverso tutti i suoi rami, sui quali vengono a posarsi gli «uccelli del cielo» che, come in certi testi indù, rappresentano gli stati superiori dell'essere. 

«Venga il tuo Regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra» Non è forse questa espressione dell'unione assiale di tutti i mondi fra di loro e con il Principio divino, della piena realizzazione di quella armonia totale cui abbiamo accennato, e che può compiersi solo che tutti gli esseri fanno convergere le loro aspirazioni in un'unica direzione, quella dell'asse stesso?

Perché tutti siamo una cosa sola.
Giovanni 17, 21

Questa unione perfetta è il vero avvento del 'Regno dei Cieli', venuto dal di dentro per schiudersi al di fuori, nella pienezza dell'ordine universale, compimento di ogni manifestazione e restaurazione dello stato primordiale.

René Guénon
Simboli della Scienza Sacra, Il granello di senape - Adelphi Editore




Conclusioni a cura di Fabiano Rastelli

Da quanto riportato, la via per la pace nel mondo, non è scritta in alcun libro, non la si trova nelle chiese, non la si può sperare nella politica, perché il metodo per cambiare il mondo è rinchiuso in quel Granello che è il nostro Cuore. Laggiù è nascosta la verità, luogo lontano dalla manipolazione del potere. In quello scrigno interiore noi possiamo trovare la chiave che aprirà all'uomo le porte del Paradiso, sia da un punto di vista interiore, per quanto riguarda la pace in sé, che per quanto riguarda la costruzione del Paradiso sulla Terra, poiché nel cuore di ogni uomo stanno scritte le leggi dell'amore, della fratellanza, della comprensione, perché TUTTI SIAMO UNA COSA SOLA, TUTTI SIAMO UNO.


Commenti

  1. Sarebbe bello diffondere questo messaggio nelle chiese, nelle case, nelle strade, nelle piazze, nelle periferie, nei borghi, nelle citta' del mondo e partendo dalla parabola della senapa di Gesu' per fare comprendere che per cambiare il mondo come dici nelle tue conclusioni noi siamo granelli di sabbia e come i granelli di riuniscono per formare la spiaggia così noi dovremmo unite i nostri piccoli cuori per vivere nel regno di DIO.

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