Non si può desiderare la libertà se mai la si è conosciuta

Mai si piange quel che mai si è avuto (cit. Étienne De La Boétie), tantomeno la libertà se non la si è mai provata. Si possono piangere i lussi perduti, i vestiti pregiati, gli accessori, le auto di lusso, si può piangere il denaro quando lo si è posseduto, ma non si può piangere la libertà, e tantomeno desiderarla se mai la si è avuta.
Può quindi mai un mondo di uomini nati in una schiavitù addobbata, piangere e quindi desiderare la libertà?
Certo che no! Loro semmai piangeranno la schiavitù del lavoro, quando si inventeranno la crisi, ma mai potranno piangere ciò che gli spetta per diritto naturale.



Esistono uomini però che la libertà l'hanno immaginata, se ne sono ricordati, forse mai sono stati prigionieri, forse mai hanno amato le loro catene, e quindi perché desiderare di servire, se non si amano gli addobbi che offre la schiavitù?
Se puoi fare a meno di tutto ciò che è superficiale, allora sei libero, non hai più bisogno di servire nessuno, ti basta quel poco che è essenziale, anzi se riesci a immaginare la libertà, allora puoi piangere tutto ciò che per natura ti spetta di diritto, e che ti è stato tolto per farti credere che in realtà dovevi meritartelo!

Ma come posso meritarmi il cibo che serve al mio organismo per mantenersi in vita? Va oltre la mia volontà, la mia coscienza, è un fatto naturale, se rinuncio a quel cibo muoio, quindi è un fatto indipendente dalla mia volontà, non posso controllare l'organismo, possibile che le masse non lo concepiscano?

Siamo nati liberi, siamo parte della natura, e se ci ricordiamo della libertà, non possiamo fare a meno di desiderarla.
Da sempre ci sono stati uomini che se ne sono ricordati, ma il mondo dei padroni gli ha dipinti come malvagi, come cattivi agli occhi della massa di servi, cosicché i servi hanno sempre pensato che questi volessero portar via loro le loro amate catene.
Ebbene, se amate le vostre catene tenetevele, ma almeno che gli uomini liberi abbiano il diritto di poter avere ciò che gli spetta per natura di diritto, se loro se ne sono ricordati allora dev'esser loro diritto averlo, se gli altri non se ne ricordano pazienza, gli uomini liberi ci hanno provato a spiegar loro la libertà, loro hanno preferito le catene.


Se il mondo non cambia è solo per questo, perché gli uomini, che nascono per essere liberi, non riescono a ricordarsi della libertà che gli spetta, si abituano con facilità a servire, ad amare le catene, dunque non possono conoscere il sapore della libertà, la spensieratezza di poter vivere con serenità il presente liberi dalla paura di non mangiare, loro non pensano nemmeno che sia possibile tutto questo, sono così manipolati che qual'ora le risorse saranno gratuite loro continueranno a servire.
Da generazioni gli uomini non conoscono altro che la servitù, che l'amore per i loro padroni che di volta in volta stringono le loro catene. Ma finché c'è qualcuno che la libertà riesce a immaginarla forse al mondo una speranza c'è, e se forse un giorno, all'improvviso, tutte le catene si sciogliessero, forse l'umanità tutto d'un tratto si ricorderebbe di essere libera.

Prendiamo esempio dagli uccellini, che sia se nati in cattività, sia che nati liberi, qual'ora si apra la porticina delle loro gabbie scelgono sempre la libertà; perché anche se gli si tarpano le ali non gli si può privare dell'istinto di volare.

Fabiano Rastelli, Messaggi di risveglio
https://www.facebook.com/messaggidirisveglio


Commenti

  1. Ottima lettura! Mai provato la cucina creola? A #Expo2015 fino al 9 settembre lo chef Joel Constance del Constance Ephelia Seychelles porterà a #Expo2015 lo spirito culinario firmato Constance Hotels and Resorts al padiglione Alitalia/Etihad Airways: show cooking ed eventi speciali scandiranno queste giornate all'insegna dei sapori speziati della cucina creola https://www.facebook.com/constancehotelsitalia/photos/a.328864587144258.82321.318224978208219/1011153125582064/?type=1&theater

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