Voglio svegliarmi e dire: "il mondo è cambiato, ora siamo liberi"
A me non interessa sapere né da dove proveniamo e né dove andremo, io so solo che questo inadattamento ad un ambiente, che naturale non è, è la causa di tutti i mali e disturbi.
No, nessuno è malato, il problema è che ci fanno credere malati perché ci vogliono per forza far adattare ad una vita che non ci appartiene, che non è naturale.
Le persone che si adattano a questo mondo sviluppano mali latenti, oltre a una costante mania verso gli oggetti, l'uso delle persone, o intrattenimenti vari, chi invece non si adatta e sviluppa disturbi, stress o altri problemi, riceve dei segnali diretti del non adattamento e crede di essere malato, si sente in colpa perché è diverso, perché non riesce a vivere come gli altri, certo poi si risveglia e capisce che il problema è l'ambiente e poi?
Nessuno ne esce vincitore, i primi somatizzano sotto delle pseudo felicità, i secondi che non riescono ad adattarsi sviluppano disturbi fisici o psichici.
Una persona estremamente sensibile avrà molte più probabilità di isolarsi, perché questo ambiente/gabbia non predispone alla felicità.
Doveri, burocrazia, sbattimento tra uffici vari, pagare, soldi, sono tutte cose che disturbano la nostra vita, siamo l'unica specie che non ha imparato a vivere, o che comunque è diventata vittima della sua stessa civiltà, senza considerare tutte le schifezze che ci fanno mangiare piene di sostanze tossiche.
Liberarsi dalle catene mentali, religiose o legate al sistema ci aiuta a comprendere che c'è una verità, che la vita è una rarità nell'universo. Ma poi? Cambiamo il mondo o no?
Vogliamo continuare ad allevare figli in un mondo dove con molta probabilità diventeranno disturbati, criminali o zombie che vivono di videogame e cellulari? Cosa vogliamo fare?
Condividiamo il messaggio, cerchiamo di risvegliare il mondo, ma qui se sei una bella persona, brava, intelligente, creativa ma non hai i soldi finisci comunque male. Quindi cosa si fa?
Ci si adatta per forza o si cambia? Ci vorrà tempo, ma io tempo non ne ho, scherziamo? Non so da quale mondo arrivo, e dove andrò ma so che ho questa vita, questa esistenza, ne ho solo una cavolo, perché farmi prendere in giro? Ci saranno delle persone malvagie che controllano il mondo, però hanno rotto, a me non interessa fare il martire, così tra 100 anni le mie parole saranno sui libri, io voglio essere libero adesso, non mi interessa fare bottiglie in discoteca, non mi interessa avere la macchinetta, io voglio essere libero, domani svegliarmi e dire "il mondo è cambiato, ora siamo liberi".
Voglio vedere la gente che corre per le strade che grida di felicità, che è successo un evento incredibile...il mondo è cambiato, i malvagi sono caduti....ora possiamo vivere in pace.
Non vedo l'ora.
Fabiano Rastelli, Messaggi di risveglio
No, nessuno è malato, il problema è che ci fanno credere malati perché ci vogliono per forza far adattare ad una vita che non ci appartiene, che non è naturale.
Le persone che si adattano a questo mondo sviluppano mali latenti, oltre a una costante mania verso gli oggetti, l'uso delle persone, o intrattenimenti vari, chi invece non si adatta e sviluppa disturbi, stress o altri problemi, riceve dei segnali diretti del non adattamento e crede di essere malato, si sente in colpa perché è diverso, perché non riesce a vivere come gli altri, certo poi si risveglia e capisce che il problema è l'ambiente e poi?
Nessuno ne esce vincitore, i primi somatizzano sotto delle pseudo felicità, i secondi che non riescono ad adattarsi sviluppano disturbi fisici o psichici.
Una persona estremamente sensibile avrà molte più probabilità di isolarsi, perché questo ambiente/gabbia non predispone alla felicità.
Doveri, burocrazia, sbattimento tra uffici vari, pagare, soldi, sono tutte cose che disturbano la nostra vita, siamo l'unica specie che non ha imparato a vivere, o che comunque è diventata vittima della sua stessa civiltà, senza considerare tutte le schifezze che ci fanno mangiare piene di sostanze tossiche.
Liberarsi dalle catene mentali, religiose o legate al sistema ci aiuta a comprendere che c'è una verità, che la vita è una rarità nell'universo. Ma poi? Cambiamo il mondo o no?
Vogliamo continuare ad allevare figli in un mondo dove con molta probabilità diventeranno disturbati, criminali o zombie che vivono di videogame e cellulari? Cosa vogliamo fare?
Condividiamo il messaggio, cerchiamo di risvegliare il mondo, ma qui se sei una bella persona, brava, intelligente, creativa ma non hai i soldi finisci comunque male. Quindi cosa si fa?
Ci si adatta per forza o si cambia? Ci vorrà tempo, ma io tempo non ne ho, scherziamo? Non so da quale mondo arrivo, e dove andrò ma so che ho questa vita, questa esistenza, ne ho solo una cavolo, perché farmi prendere in giro? Ci saranno delle persone malvagie che controllano il mondo, però hanno rotto, a me non interessa fare il martire, così tra 100 anni le mie parole saranno sui libri, io voglio essere libero adesso, non mi interessa fare bottiglie in discoteca, non mi interessa avere la macchinetta, io voglio essere libero, domani svegliarmi e dire "il mondo è cambiato, ora siamo liberi".
Voglio vedere la gente che corre per le strade che grida di felicità, che è successo un evento incredibile...il mondo è cambiato, i malvagi sono caduti....ora possiamo vivere in pace.
Non vedo l'ora.
Fabiano Rastelli, Messaggi di risveglio
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